NULLA DI NUOVO SOTTO IL SOLE

Lo scandalo che sta montando questi giorni sui giornali attorno la costruzione della Trilogia Navile, non è nulla di nuovo.
Prestiti bancari che spariscono, aziende che cambiano nome per truccare le contabilità, indagini per truffe che non faranno mai pagare niente a imprenditori e speculatori: il solito menàge à trois tra banche, aziende e stato, che serve a raggirare il cittadino contribuente.
Ma l’avidità imprenditoriale non basta. Intascati i finanziamenti i lavori infatti non si fermano ma continuano.
La Trilogia va ultimata. E non perché qualche sprovveduto ha già comprato gli appartamenti (solo 80 su 1000), ma perché dietro la costruzione di quei palazzi c’è qualcosa in più.
Le notizie di questi giorni confermano che questa volontà è più forte di qualsiasi intrallazzo
finanziario. La Valdadige costruzione ha evidentemente fatto una manovra di truffa economica, scindendo la società e facendo sparire i finanziamenti ricevuti dalla banca. Nonostante questo la banca si è ripresentata soldi alla mano, supportata dallo stato, fornendo ulteriore denaro purchè si completi l’opera.
Perché tanto interesse? Perché non si intascano i soldi e basta?
Immaginate una città come Bologna, con aspirazioni internazionali, ma con una realtà da paesone.
Un giorno arriva una grande opportunità, ad esempio il TAV, che permette di concretizzare queste aspirazioni. Per far questo bisogna trasformare la città, adattarla alla nuova grande opera, rivoluzionare quartieri e dinamiche storicamente esistenti nel territorio.
In ballo non ci sono solo i soldi dei finanziamenti europei per i costruttori di questa trasformazione urbana. L’affare interessa anche i baroni dell’università, i mercanti del turismo, i padroni della logistica. Perfino i tutori dell’ordine vedono nel progetto che si presenta davanti un’ottima opportunità per annientare ogni pericolo di sommovimento sociale.
Il piano è semplice, prendere un quartiere popolare, la Bolognina, che pieno com’è di disoccupati, precari, migranti, senza tetto, ecc., è più un peso per le tasche del capitale che un opportunità, e trasformarlo in quartiere redditizio.
Sfruttare il TAV e altre opere correlate (la Fiera, la Trilogia, il Tecnopolo, i Campus) per attrarre capitale nel quartiere, riempirlo di attività finanziarie e amministrative, riempirlo di servizi e farne un centro direzionale.
Così il centro si svuota e può essere reso una bomboniera per i turisti, che grazie all’alta velocità potranno arrivare da tutta Europa. Così la burocrazia e l’amministrazione si centralizza, si razionalizza, diventa più efficiente a governare l’intera città in maniera centralizzata. Così la Bolognina diventa un enorme salotto degli affari, che grazie all’Alta velocità attrae manager da tutta Europa, e diventa la nuova residenza degli utenti del supertreno.
Così i padroni di un paesone come Bologna, che nel frattempo diventa metropoli, possono
disintegrare il tessuto sociale di uno dei più importanti quartieri popolari, una potenziale polveriera che aspetta solo la scintilla per farli sobbalzare dalle loro poltrone.
Così i signori possono continuare a mangiare sempre di più, dormendo sonni tranquilli sulle spalle di migliaia di persone, ridotte alla fame e cacciate dalla città.
La Trilogia Navile è un passaggio fondamentale di questo piano e infatti i lavori a breve
ripartiranno.
Lasciarli fare in maniera tranquilla vuol dire rassegnarsi a subire l’aumento del costo della vita in quartiere (affitto, servizi, beni di prima necessità) e anni di vita in mezzo ai cantieri; vuol dire rassegnarsi ad accettare lo sfaldarsi di tutte le amicizie e i rapporti che si sono costruiti in questi anni e di essere spostati qua e là in balia dei piani urbanistici del comune.
Questo quartiere ha alle spalle una storia fatta di lotte e resistenze, ha nel suo bagaglio un intreccio di culture enorme e ha nella sua quotidianità il fatto di essere realmente vissuto, come accade raramente a Bologna.
Non lasciamo che i costruttori distruggano la Bolognina.
Resistiamo

resistereallametropoli@autistici.org

RESTO DEL CARLINO:INFAMI DI PROFESSIONE

Sul Resto del Carlino di qualche giorno fa (3 aprile), come ogni giorno, le menzogne la fanno da padrona.

Si legge di un appartamento occupato in via Tibaldi dagli anarchici in risposta allo sgombero di via Paglietta, appartamento dell’Acer che guarda caso, proprio oggi, doveva essere assegnato ad una donna.

Ovviamente lo spazio ai commenti è riservato a politici, istituzioni, sbirri e benpensanti.

Come occupanti dell’appartamento volevamo mettere un po’ di cose in chiaro.

L’appartamento è occupato da ormai 2 settimane ed è stato preso per avere una casa in cui abitare, dopo che alcuni di noi erano stati cacciati via da un altro appartamento in via de Carracci, vuoto da 7 anni ed ora murato e lasciato definitivamente all’abbandono.

L’Acer in questi giorni non si è fatta minimamente vedere, come dovrebbe far di solito per registrare l’occupazione e far partire le procedure burocratiche, procedure che a quanto pare, come si è visto pure in via de Carracci, Acer decide di seguire o non seguire in base a come gli gira.

Una classica occupazione abitativa quindi, come tante altro in giro per Bologna, nate dalla necessità di avere un tetto sulla testa e dalla possibilità data dalle migliaia di appartamenti lasciati vuoti a Bologna.

Il Resto del Carlino evidentemente ha più interesse a fomentare l’odio contro gli anarchici, usando termini da terrorismo psicologico, come raid, blitz, e inventando di sana pianta la grossa balla che l’appartamento è stato sottratto ingiustamente ad una donna che l’aveva avuto in assegnazione.

Goffo tentativo di mettere in contrapposizione occupanti e assegnatari: tutti sanno che le assegnazioni Acer le farà tra maggio e giugno e visto che, questo ve lo diciamo noi, l’appartamento necessita palesemente di interventi di restauro, non era assolutamente pronto ad essere assegnato!

Con questo non vogliamo denunciare un tentativo di mal-giornalismo di un singolo giornalista imbecille e poco professionale.

I giornalisti del Resto del Carlino, come quelli di tanti altri giornalacci della stessa risma, il loro lavoro lo fanno benissimo. Mistificare la realtà delle cose per legittimare agli occhi dell’opinione pubblica gli abusi del potere e nascondere le reali problematiche di questa società, è quello che questi giornali fanno da sempre.

Un po’ di esempi: il fascista che ha accoltellato 2 settimane fa due ragazzi a Rimini, sul resto del carlino viene dipinto come una vittima che ha agito per legittima difesa contro un’orda di barbari comunisti, non è andata così; la Bolognina viene descritta come il quartiere più pericoloso e degradato di Bologna, dove inermi commercianti subiscono ogni giorno le angherie di delinquenti e vandali, non è assolutamente così; addirittura, già durante il fascismo, il Resto del Carlino raccontava che a Marzabotto non era successo niente il giorno della strage e che i partigiani altro non erano che terroristi.

Ad un giornale del genere ovviamente non abbiamo nulla da chiedere, la nostra è semplicemente una prima risposta all’ennesimo attacco, che il Resto del Carlino porta avanti contro le situazioni di lotta, per ricevere i biscottini da comune e questura.

Nonostante la minaccia dell’ennesimo sgombero, nonostante le calunnie e il tentativo di metterci in cattiva luce, non ci faremo certo intimidire e continueremo a vivere il nostro quartiere, organizzandoci con chi incontreremo per strada per affrontare le problematiche reali, dalla casa, alla pulizia sociale del quartiere, dalle grandi opere di devastazione urbana volute dal comune, alla arroganza di sbirri e fascisti di ogni sorta.

Cosa che evidentemente non va per niente a genio a chi, come il resto del carlino, il comune, la questura, il PD, ecc., racconta balle dalla mattina alla sera.

Chiudiamo cogliendo l’occasione per esprimere la nostra solidarietà e vicinanza ai compagni sgomberati il 2 aprile in mezza Italia, al Paglietta di Bologna, alla Pizzeria e alla Base di Milano, alle occupazioni abitative di Torino e Livorno, e ai 4 compagni che a Milano sono stati arrestati per resistenza.

Sgombero su sgombero prima o poi la rabbia vi si ritorcerà contro.

Occupanti di via Tibaldi 50

resistereallametropoli.noblogs.org