RESTO DEL CARLINO:INFAMI DI PROFESSIONE

Sul Resto del Carlino di qualche giorno fa (3 aprile), come ogni giorno, le menzogne la fanno da padrona.

Si legge di un appartamento occupato in via Tibaldi dagli anarchici in risposta allo sgombero di via Paglietta, appartamento dell’Acer che guarda caso, proprio oggi, doveva essere assegnato ad una donna.

Ovviamente lo spazio ai commenti è riservato a politici, istituzioni, sbirri e benpensanti.

Come occupanti dell’appartamento volevamo mettere un po’ di cose in chiaro.

L’appartamento è occupato da ormai 2 settimane ed è stato preso per avere una casa in cui abitare, dopo che alcuni di noi erano stati cacciati via da un altro appartamento in via de Carracci, vuoto da 7 anni ed ora murato e lasciato definitivamente all’abbandono.

L’Acer in questi giorni non si è fatta minimamente vedere, come dovrebbe far di solito per registrare l’occupazione e far partire le procedure burocratiche, procedure che a quanto pare, come si è visto pure in via de Carracci, Acer decide di seguire o non seguire in base a come gli gira.

Una classica occupazione abitativa quindi, come tante altro in giro per Bologna, nate dalla necessità di avere un tetto sulla testa e dalla possibilità data dalle migliaia di appartamenti lasciati vuoti a Bologna.

Il Resto del Carlino evidentemente ha più interesse a fomentare l’odio contro gli anarchici, usando termini da terrorismo psicologico, come raid, blitz, e inventando di sana pianta la grossa balla che l’appartamento è stato sottratto ingiustamente ad una donna che l’aveva avuto in assegnazione.

Goffo tentativo di mettere in contrapposizione occupanti e assegnatari: tutti sanno che le assegnazioni Acer le farà tra maggio e giugno e visto che, questo ve lo diciamo noi, l’appartamento necessita palesemente di interventi di restauro, non era assolutamente pronto ad essere assegnato!

Con questo non vogliamo denunciare un tentativo di mal-giornalismo di un singolo giornalista imbecille e poco professionale.

I giornalisti del Resto del Carlino, come quelli di tanti altri giornalacci della stessa risma, il loro lavoro lo fanno benissimo. Mistificare la realtà delle cose per legittimare agli occhi dell’opinione pubblica gli abusi del potere e nascondere le reali problematiche di questa società, è quello che questi giornali fanno da sempre.

Un po’ di esempi: il fascista che ha accoltellato 2 settimane fa due ragazzi a Rimini, sul resto del carlino viene dipinto come una vittima che ha agito per legittima difesa contro un’orda di barbari comunisti, non è andata così; la Bolognina viene descritta come il quartiere più pericoloso e degradato di Bologna, dove inermi commercianti subiscono ogni giorno le angherie di delinquenti e vandali, non è assolutamente così; addirittura, già durante il fascismo, il Resto del Carlino raccontava che a Marzabotto non era successo niente il giorno della strage e che i partigiani altro non erano che terroristi.

Ad un giornale del genere ovviamente non abbiamo nulla da chiedere, la nostra è semplicemente una prima risposta all’ennesimo attacco, che il Resto del Carlino porta avanti contro le situazioni di lotta, per ricevere i biscottini da comune e questura.

Nonostante la minaccia dell’ennesimo sgombero, nonostante le calunnie e il tentativo di metterci in cattiva luce, non ci faremo certo intimidire e continueremo a vivere il nostro quartiere, organizzandoci con chi incontreremo per strada per affrontare le problematiche reali, dalla casa, alla pulizia sociale del quartiere, dalle grandi opere di devastazione urbana volute dal comune, alla arroganza di sbirri e fascisti di ogni sorta.

Cosa che evidentemente non va per niente a genio a chi, come il resto del carlino, il comune, la questura, il PD, ecc., racconta balle dalla mattina alla sera.

Chiudiamo cogliendo l’occasione per esprimere la nostra solidarietà e vicinanza ai compagni sgomberati il 2 aprile in mezza Italia, al Paglietta di Bologna, alla Pizzeria e alla Base di Milano, alle occupazioni abitative di Torino e Livorno, e ai 4 compagni che a Milano sono stati arrestati per resistenza.

Sgombero su sgombero prima o poi la rabbia vi si ritorcerà contro.

Occupanti di via Tibaldi 50

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