RONDE IN BOLOGNINA, SCENDIAMO NELLE STRADE

Da tanto tempo sulle varie testate giornalistiche, dal resto del carlino alla repubblica, la Bolognina viene sbattuta in prima pagina come quartiere più degradato e pericoloso di Bologna.
I casi di ritrovamento di droga, di piccoli furti e vandalismi, vengono esasperati con toni
apocalittici e dichiarazioni drammatiche da parte dei bravi cittadini, come se il degrado fosse il problema assoluto di tutta la popolazione del quartiere.
Al coro mediatico, fomentato all’inizio dai vari partiti di destra, PDL e Lega, si è presto accodato il PD che, come in via Petroni, non ha saputo resistere alle pressioni dei commercianti e dei cittadinisti borghesi. Risultato di questo castello mediatico è la creazione delle ronde civiche, approvate dal consiglio dei quartieri lo scorso mese e in programma da marzo in poi.
Non vogliamo negare che spaccio e delinquenza siano totalmente assenti in queste strade, ma siamo convinti che i veri problemi siano altri, e soprattutto che le ronde non siano affatto una soluzione!
Le ronde, nate come pratica di controllo militare, ricordano con un filo diretto le squadracce fasciste del ventennio, che diedero il via alla dittatura mussoliniana; non a caso molti di questi assistenti civici che le costituiranno saranno facistoidi o ex poliziotti, che sfrutteranno la copertura istituzionale per poter sfogare le loro manie autoritarie.
Se consideriamo poi il clima in cui si inseriscono queste ronde, dove il binomio
delinquente-immigrato si fa sempre più stretto e la propaganda legalitaria fomenta sempre di più la guerra tra poveri, è facile immaginare un moltiplicarsi di pestaggi e aggressioni razziste e xenofobe.
Chi spinge per creare questo clima di insicurezza e per fare queste passeggiate notturne ha ovviamente i suoi interessi.
In primis i commercianti traggono un vantaggio diretto dalla “pulizia” del quartiere, che vedono nella riqualificazione un cambiamento di contesto sociale e quindi un maggior giro di soldi.
La stessa riqualificazione che tanto è fomentata dal comune, che ha il progetto di trasformare la Bolognina nel centro direzionale della futura Bologna Metropolitana, e può così servirsi, non solo dei suoi poliziotti, ma anche dell’appoggio della minoranza piccolo borghese, per cacciare le classi più povere e agitate dal quartiere.
Le ronde partiranno da marzo in via Niccolò Dall’ Arca e via Albani.
Convinti che le strade sono di chi le vive e non di chi impone pratiche di controllo invitiamo
chiunque voglia ad organizzarsi affinché queste ronde trovino ovunque la strada sbarrata.