RIQUALIFICAZIONE DELLA BOLOGNINA

Alla fine di agosto è apparso su repubblica.it un articolo che metteva in guardia il
lettore dallo giudicare ciò che sta avvenendo in Bolognina come un fenomeno di
speculazione (ne finanziaria, ne edilizia), a confermare il fatto che quando si legge
qualcosa su questi giornali, bisogna sempre interpretare al contrario.
Se non è speculazione questa!? Certo tutto legale, o quasi, ma la legge è fatta
apposta per metterci spalle contro al muro se ci si vuole appellare solo ad essa:
l’estate scorsa, l’allora governo Monti, approvava una serie di leggi sui
finanziamenti pubblici che di fatto legalizzavano, anzi incentivavano la truffa edilizia.
Le leggi sulle finanze di progetto, pensate soprattutto per le grandi opere,
consentono alle aziende costruttrici di presentare loro i progetti, prendersi i
finanziamenti per costruirli e continuare a prendere finanziamenti a vita per la
manutenzione. Dell’utilità dell’opera e dei rischi, ambientali e infrastrutturali,
ovviamente l’azienda se ne preoccupa ben poco, anzi più danni subisce la struttura,
maggiori saranno gli interventi di manutenzione, maggiori gli introiti. A questa si
aggiungono leggi che garantiscono il finanziamento dei lavori in caso di ritardo, fino
alla conclusione dell’opera, istigando le aziende a ritardare per guadagnare più a
lungo, come ha fatto l’Astaldi che ha costruito la stazione via Carracci.
Bologna poi non è affatto nuova a progetti per l’appunto inutili, sui quali
puntualmente spuntano inchieste di pm troppo zelanti (Civis, Peolple Mover, ecc.) e
la stessa Trilogia Navile, perno centrale dell’articolo citato sopra, esempio di un
urbanistica sociale e ragionata, è forse invece l’esempio più azzeccato della
speculazione edilizia e finanziaria a Bologna.
Speculazione edilizia: Bologna è piena di case sfitte, anche di gente senza casa,
ma gli appartamenti della Trilogia non sono case popolari, costano, anche tanto,
anche quelle sovvenzionate dal comune, e molto probabilmente non ci abiteranno
in molti. Ma se anche fosse che venissero occupati tutti e 1000 i nuovi
appartamenti, ce ne rimarrebbero 1000 sparsi per Bologna sfitti e inutilizzati, che si
andranno ad aggiungere ai 10.000 già esistenti. La Trilogia è inutile, sono case per
chi ha già casa!
Speculazione finanziaria: i terreni di costruzione appartengono per il 40% alla
Carisbo (gruppo Intesa San Paolo), e il resto li ha ricevuti in regalo dal comune.
Nel 2012 il governo finanzia 10
milioni di euro per l’area del Mercato
Navile. Indovinate chi era ministro
delle Infrastrutture e dei Trasporti?
Corrado Passera, A.D. di Intesa San Paolo
prima di diventare ministro. Indovinate chi
finanzia il governo per i finanziamenti?
Intesa San Paolo, che intasca un bel
gruzzolo di denaro pubblico dagli interessi.
Indovinate chi ha avuto l’idea di
costruire un mega centro residenziale eamministrativo nella zona del ex-Mercato ortofrutticolo? Il Laboratorio di Urbanistica
Partecipata?
Come si può vedere la speculazione non è fatta solo di bustarelle, anche se quelle
comunque non mancano, come i 40 milioni di € girati sottobanco tra la CCC e la
giunta Guazzaloca, quando è stata costruita la nuova sede del comune in piazza
Liber Paradisus.
I giornali tutto questo lo chiamano “riqualificazione”, noi preferiamo chiamarla per
quella che è davvero, “speculazione”, ma alla fin dei conti il nome conta poco,
l’importante è riconoscere in questi meccanismi le dinamiche fondamentali di
esclusione sociale, che permettono a banche, governi e grande aziende, di tenerci
in queste condizioni di quasi miseria, mentre loro si ingozzano e sprecano
l’impossibile.
L’urbanistica è un arma essenziale del dominio, lo sapeva bene Napoleone III
che fece sventrare il centro di Parigi per demolire i vicoli dove sorsero le
barricate del 1848, lo sa bene anche la NATO che ha stilato un rapporto su
come adattare le città in modo da poter consentire il più agevole lavoro
dell’esercito, chiamato a sedare le rivolte che nei prossimi anni scoppieranno
sempre più vicine!
Che dietro la riqualificazione della Bolognina ci sia anche questo non è un
mistero, basta vedere l’aumento di polizia e militari nel quartiere, e le
campagne terroristiche portate avanti dai giornali sul degrado e la sicurezza!
Per quanto possano gettare cemento da una parte e fango dall’altra, alla fine
lo spettacolo che va in scena sul teatrino è sempre lo stesso e non c’è più
nemmeno molto da stupirsi. Il potere anche con la maschera della
democrazia, fa sempre e solo gli interessi dei potenti. Forse in una cosa
aveva ragione l’articolo di repubblica: “bisogna avere il coraggio di iniziare a
demolire”… partendo proprio da quello che stanno costruendo!